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Attualità

Slow Fiber cresce e comunica la filiera tessile responsabile

05 febbraio 2024

La rete di aziende tessili che rappresentano il futuro con i loro processi produttivi sostenibili, volti alla creazione di prodotti belli, sani, puliti, giusti e durevoli, si amplia a 22 e si presenta a Immagine Italia & Co con nuove iniziative

Presentata a settembre 2022 la rete Slow Fiber nasce dall’incontro tra Slow Food Italia e alcune aziende virtuose della filiera del tessile, che vogliono rappresentare il cambiamento positivo attraverso un processo produttivo sostenibile, volto alla creazione di prodotti belli, sani, puliti, giusti e durevoli, perché rispettosi della dignità dell’Uomo e della Natura nel suo delicato equilibrio.
Il network si fonda sulla condivisione di questi valori e si propone di comunicarli B2C tramite Slow Food, di cui è sostenitore ufficiali e B2B nelle reti di cui le singole aziende fanno parte.

Slow Fiber si pone l’obiettivo di divulgare la conoscenza dell’impatto che i prodotti tessili hanno sull’ambiente, sui lavoratori della filiera e sulla salute dei consumatori per diffondere in tutti gli abitanti del Pianeta una nuova etica e cultura del vestire e dell’arredare.

Slow Fiber, come rete di Slow Food Italia, promuove e sostiene campagne di sensibilizzazione attraverso la testimonianza e la partecipazione diretta delle aziende che quotidianamente operano nel rispetto della sostenibilità ambientale e sociale.

La forza della rete Slow Fiber risiede nelle aziende e nelle persone coinvolte, che ogni giorno non solo si fanno portavoce dei valori definiti nel Manifesto di Slow Fiber, ma operano nel concreto per renderli reali e tangibili. Attraverso il loro quotidiano operare dimostrano che è possibile creare prodotti tessili per vestire e arredare che siano non solo belli, ma sani per chi li usa, puliti perché l’impatto ambientale dei processi produttivi è ridotto il più possibile, giusti perché rispettano i diritti e la dignità dei lavoratori coinvolti nella loro realizzazione, valorizzandone le competenze e i saperi tradizionali, durevoli per allungarne la vita utile, limitare gli sprechi e la produzione di rifiuti.


IL MANIFESTO SLOW FIBER

Il movimento “Slow Food” si è affermato promuovendo il diritto al piacere alimentare, attraverso la ricerca, nell’ambito di questa primaria necessità dell’uomo, di ciò che è “buono, pulito e giusto”.

Questi concetti essenziali di piacere e qualità sono applicabili anche a un’altra primaria necessità dell’essere umano che lo distingue da tutti gli esseri viventi sulla Terra: quella di vestirsi e di manifestare, attraverso l’abito che indossa, la propria personalità. La casa e il suo arredo partecipano della stessa funzione dell’abito.

Oltre al piacere alimentare, dunque, il piacere estetico, la protezione e la ricerca della bellezza e di una migliore qualità di vita. Il bello non è solo un’affermazione individualistica di sé, ma è una forma di esercizio del diritto alla felicità che richiede il rispetto dei diritti altrui e la salvaguardia dell’ambiente e della natura che ci ospitano.

La bellezza è un canone non solo estetico ma deve includere valori profondi: è bello ciò che è anche sano, pulito, giusto, durevole, quali caratteristiche di sostenibilità della filiera tessile attraverso la quale è realizzato il prodotto che utilizziamo.

Il frenetico progresso dell’uomo ci ha portato oltre il consumismo, trasformandoci nella società dello spreco: oggi si stima che siano prodotti ogni anno oltre 150 miliardi di pezzi di abbigliamento e accessori, di cui quasi la metà rimane invenduta.

Nel settore tessile sull’onda del rapidissimo successo della fast fashion, la costante ricerca di riduzione dei costi attraverso l’abbassamento dei livelli di qualità dei prodotti, l’inquinamento ambientale, lo sfruttamento di manodopera a basso costo, ha distrutto le diversità, appiattito i consumi, alimentato gli sprechi, facendo perdere le tradizioni e, ciò che è ancor più grave, la percezione della qualità, del saper fare e della competenza.

Non è possibile eliminare il consumismo; è tuttavia possibile modificarne il corso, coniugando l’estetica, l’etica e la qualità di vita, attraverso consumi più consapevoli di prodotti sani, puliti, giusti e durevoli, capaci di emozionare perché legati a valori fondamentali come la tradizione, la qualità, la trasparenza della filiera produttiva che sembrano aver perso di significato e che noi vogliamo promuovere. Soltanto una crescente domanda di prodotti sostenibili (sani, puliti, giusti e durevoli) può innescare un cambiamento nelle strategie industriali dei produttori che sono chiamati a offrire beni di maggiore qualità con meno e più efficiente impiego di risorse, applicando i principii dell’economia circolare.

Un modello produttivo e commerciale fondato sulla qualità, sulla circolarità e sulla dignità è ancora possibile. Negli stessi decenni profondamente segnati dalla delocalizzazione delle produzioni tessili di massa in Paesi con manodopera a basso costo e leggi ambientali più permissive, migliaia di aziende tessili sono invece rimaste fedeli ai propri valori di filiera trasparente, pulita e giusta, offrendo sul mercato prodotti durevoli e di qualità che valorizzano i saperi e le competenze del territorio, pazientemente sviluppati e tramandati di generazione in generazione.

Il cambio di paradigma produttivo e di consumo diviene sempre più urgente per la salute dell’essere umano e del Pianeta che lo ospita.
È indispensabile che l’uomo usi la sua intelligenza per ritornare in armonia con la natura.
Produrre e consumare meglio, in modo più sano, pulito, giusto e durevole, significa far godere un sempre maggior numero di persone di qualità, di bellezza e di piacere, educandole nel contempo al rispetto della Madre Terra e di tutti coloro che la abitano.


LA RETE SLOW FIBER

Le aziende fondatrici del network si sono autoregolamentate attraverso la creazione di specifici requisiti, KPI qualitativi e quantitativi ed una tassonomia propria a marchio Slow Fiber costruita da indicatori che incrociano i principi ESG con gli SDGs e i GRI Europei (a breve EFRAG) e associando ogni tematica e requisito ai valori del Bello, Buono, Sano, Pulito, Giusto e Durevole. Questa autovalutazione ha una doppia funzione: allineare tutte le aziende del network ad intraprendere o a rafforzare i propri percorsi di sostenibilità e a supportare i nuovi aderenti nella realizzazione di percorsi chiari, trasparenti, misurabili.

"Questa tassonomia, creata e pensata e formalizzata da Slow Fiber rappresenta un importante tassello per tutta la filiera del tessile in quanto applicabile con l’aiuto dei nostri esperti a tutte le aziende che vorranno aderire alla nostra rete. Tra le finalità della rete c’è infatti anche quella di supportare, grazie a un team di esperti, tutte le realtà della rete Slow Fiber nella realizzazione di percorsi concreti e misurabili che generino valore per le aziende e per tutti gli stakeholder, interni ed esterni" spiega Dario Casalini, fondatore di Slow Fiber, che aggiunge "Ci impegniamo affinché queste metriche migliorino in termini quantitativi e qualitativi di anno in anno e misurino concretamente il successo delle strategie adottate da ogni azienda per generare un circolo virtuoso che coinvolga tutti i partner delle filiere di riferimento.

Nato da un nucleo di 16 aziende fondatrici, il network Slow Fiber si è ampliato e raggruppa oggi in Italia 22 realtà imprenditoriali a vocazione internazionale che vantano una storia importante in tutta la filiera produttiva della moda e dell’arredamento e ad oggi impiegano più di 1000 persone, raggiungendo un fatturato complessivo aggregato di oltre 550 milioni di euro. Le aziende che oggi aderiscono alla rete in ottemperanza ai requisiti richiesti sono: Oscalito, L’Opificio, Quagliotti, Remmert, Pettinatura Di Verrone, Tintoria Finissaggio 2000, Angelo Vasino Spa, Cotonificio Olcese Ferrari, FelliColor, Manifattura Tessile Dinole, Holding Moda, Lane Cardate, Italfil, Pattern, Maglificio Maggia, Vitale Barberis Canonico, Albini Group, Botto Giuseppe, Finissaggio e Tintoria Ferraris, Chrimartex, Filati Buratti e Cangioli 1859.


COME ADERIRE A SLOW FIBER

Per un'azienda del settore tessile interessata a entrare a far parte del network Slow Fiber è necessario:
1. condividerne i contenuti e il manifesto;
2. soddisfare i kpi obbligatori e raggiungere il punteggio base sulla piattaforma Slow Fiber;
3. presentare la domande di adesione.

Per informazioni e richieste di adesione:
dario.casalini@oscalito.it
elena.schneider@gschneider.com


DOVE SCOPRIRE SLOW FIBER

Le aziende del network partecipano alle più importanti fiere internazionali del mondo del tessile, design, moda, arredamento divulgando i valori di Slow Fiber attraverso il proprio operato e dando visibilità al network con l’obiettivo di ampliare la rete Slow Fiber con l’ingresso di nuove aziende di settore.

Per gli operatori del settore intimo e mare interessati a saperne di più, Slow Fiber sarà presente a Immagine Italia & Co. a Firenze dal 10 al 12 febbraio 2024 con un programma di comunicazione per le aziende e un appuntamento informativo da non perdere per i retailer:

Domenica 11 febbraio, ore 17
"Workshop Sostenibilità Una cassetta degli attrezzi per i Negozi"
Come comunicare nei tempi e modi del negozio, le caratteristiche, qualità, specificità ed i plus attesi dal consumatore in merito a prodotti e collezioni con filiera sostenibile.

A cura di Dario Casalini

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