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Expo

Quando i fiori creano la stoffa

05 agosto 2019

Dal 26 ottobre 2018 al 29 settembre 2019, il Musée de l’Impression sur Etoffes di Mulhouse ospita un’esposizione tanto accattivante quanto ispirante: “Quando i fiori creano la stoffa – Storia dell’elemento floreale nella stampa”

Foto in alto:
Campione per arredamento, motivo campo di fiori Alsazia, manifattura Gros Roman & Cie, 1901, stampa a tampone in legno su velluto

Autentico viaggio nel tempo, nei colori e nei profumi, attraverso le collezioni del museo l’expo ripercorre la straordinaria creatività floreale dal XVIII secolo fino ai giorni nostri. Il percorso inizia dai modelli utilizzati dai disegnatori per trasporre la natura nei tessuti e inventare nuovi motivi floreali, mostrando l’impatto che le spedizioni scientifiche e lo sviluppo dell’orticoltura e della moda hanno avuto sulla scelta delle specie e sulle modalità con cui sono state “messe in scena” ad opera dell’artigianato e dell’industria. Sviluppata attorno tre macro temi, l’esposizione dà inoltre risalto una maison ospite, Leonard Paris, che ha saputo sublimare il fiore nelle sue collezioni.

FIORI NATURALI E DI FANTASIA

Alle origini della creazione tessile
I fiori giocano un ruolo essenziale nel processo creativo della produzione di tessuti e stoffe. Sin dall’antichità, nell’arte la flora ispira anthemion e vari motivi decorativi, ma bisogna aspettare il secolo dell’Illuminismo perché l’imitazione della natura arrivi ai tessuti, con un estro e una creatività costantemente rinnovati. Nel XVIII secolo, il termine “fiore” va a identificare anche una nuova stoffa. L’introduzione di questa terminologia mostra come la moda e il fiore siano ormai due elementi inscindibili nell’industria tessile sia per l’arredamento che per l’abbigliamento.

Un repertorio di forme e di colori infiniti
Dai libri di botanica alle raccolte di modelli floreali diffuse dalla litografia, i disegnatori tessili dispongono di varie fonti per ispirarsi alla natura. A partire dal XVIII secolo, l’insegnamento del disegno nelle accademie e nelle scuole prevede lo studio di un modello vivente nei giardini e nelle serre. Nelle manifatture, si utilizzano le raccolte di botanica o di decori ornamentali a tema floreale, prima che l’avvento della fotografia diffonda dei modelli floreali più reali di quelli che si possono trovare in natura.

La botanica e il tessile condividono entrambi la necessità di utilizzare il disegno: scientifico nei libri di botanica, creativo dalle stoffe. A partire dalla fine del XVIII secolo, un nuovo entusiasmo per lo studio della flora esotica e l’imitazione dei fiori ispira delle composizioni in cui i motivi sembrano direttamente ripresi dalle tavole botaniche.

Fiori di campo, fiori selvatici
I filosofi dell’Illuminismo celebrano un ritorno alla natura non ancora toccata dall’impronta dell’uomo. A Versailles, la Regina Maria Antonietta e il suo entourage ornano i loro cappelli di margherite, fiordalisi, mughetti e papaveri. Ma è con la Rivoluzione Francese che i fiori di campo diventano di moda, in contrapposizione alle specie coltivate, associate all’aristocrazia. Fiori riattualizzati nel gusto dal movimento inglese Arts & Crafts che privilegia la flora delle campagne a quella dei giardini in città.

Foto qui in alto:
Tela stampata per arredamento, rose stilizzate Francia, manifattura sconosciuta, tela di iuta stampata
Tela stampata per arredamento Svizzera, editore Christian Fischbacher, 2004 circa, stampa inkjet su cotone
Campione per arredamento, Alsazia, Mulhouse, manifattura Thierry Mieg & Cie, 1885, stampa a rullo su cotone



La rosa, regina dei fiori
Nel XVIII secolo, nuove specie di rose importate dall’Asia, più profumate e rigogliose delle varietà europee, regnano incontrastate nei giardini. Simbolo dell’amore, attributo sia di Venere e che della Vergine Maria, la rosa dilaga nelle seterie. I laboratori di pittura su tela hanno fatto frequentemente ricorso alle sue forme, dai petali alle spine. Dalle rose dette inglesi del XIX secolo alle creazioni contemporanee, questo fiore resta un pattern onnipresente in ambito tessile.

La cultura dell’ortensia

Introdotta in Europa dopo la spedizione di Boungainville nel 1769, l’ortensia conosce uno sviluppo importante sotto il Secondo Impero con la moda dei fiori in vaso. Negli anni ’60 del 1800, le lussuose stoffe d’arredamento stampate a Mulhouse danno ampio spazio a questi corimbi floreali di forma rotonda, in rosa o in blu.

Foto qui in alto:
Tela stampata per arredamento, tulipani sparsi Francia, manifattura sconosciuta, 1889, stampa a tampone in legno su cotone
Tela stampata per arredamento, rami di ciliegio in fiore Inghilterra, manifattura sconosciuta, 1905, stampa a rullo su cotone
Abito da ragazza all’inglese, Francia ( ?), 1780-1790 circa, stampa con lastra di rame e a tampone, fodera in tela di lino


Il lillà fa la sua apparizione sotto forma di rami fioriti nelle tele stampate del XVIII secolo, da solo o associato ad altri fiori. Questa specie simbolizza la raffinatezza dell’arte dei giardini. Spesso rappresentato a grandezza naturale nelle tele per l’arredamento, il lillà si declina in motivi più piccoli, naturalistici o stilizzati, per dare un tocco primaverile ai capi di abbigliamento.

La tulipomania
conquista l’Europa nel XVII secolo. Simbolo dell’amore in Asia minore, il tulipano (come il garofano) è frequentemente rappresentato nelle tele in India e in Persia. In Europa, i produttori di tele indiane l’associano ad altri fiori coltivati. Le forme dei petali e del gambo, molto grafici, stimolano l’immaginazione dei creatori per pattern realistici o geometrici.

Le fantasie floreali sono una categoria ornamentale molto di moda nel XVIII secolo, ispirata dalle raccolte di botanica straniera e dalle tele indiane. Jean Pillement, disegnatore della fabbrica di tessuti in seta di Lione, pubblica varie raccolte di modelli con fiori di fantasia per le manifatture tessili.

Foto qui in alto:
Campione di tessuto simultaneo di Sonia Delaunay, Francia, Parigi, 1928, stampa a quadro su taffetà di seta


L’ARTE DEL RAPPRESENTARE I FIORI

L’esplosione floreale
su stoffe e tessuti si nutre di una creatività che si rinnova senza sosta. Nelle composizioni floreali, i disegnatori fanno a gara con l’immaginazione: ramage, fiori sparsi, a mazzi, in ghirlande o in bouquet, giocando su varie dimensioni in scala. Lo sviluppo della chimica offre una vasta palette di colori, trasformando le stoffe in veri trompe-l’œil per composizioni sofisticate. La rappresentazione dei fiori si rifà alle correnti artistiche: ai fiori raffinati del XVIII secolo e alle composizioni realistiche della seconda metà del XIX secolo segue una stilizzazione ispirata alle avanguardie del primo ‘900.

Foto qui in alto:
Campione con motivo floreale, Inghilterra circa 1790, tela di cotone stampata a rullo e a tampone
Campione per kimono con motivo rosa e fiori diversi, Giappone, Kyoto, Maison Ohara, 1980, stampa stencil a mano su seta
Figurino “Abito XVIII secolo”, Parigi, Mulhouse, manifattura Steinbach, Koechlin & Cie, litografia



Fiorellini sparsi e ramage floreali caratterizzano le classiche tele indiane importate dall’Oriente, poi la loro imitazione in Europa. Una modalità di composizione che si adatta a tutti i motivi floreali sia per l’abbigliamento che per l’arredamento, e che continua a ispirare i designer contemporanei.

Corone e ghirlande di fiori simbolizzano la rinascita della natura in primavera e la vita eterna, secondo una tradizione antica riportata in auge nel Rinascimento. Questa modalità di presentazione dei fiori, frequente nelle nature morte olandesi, ispira un vero e proprio stile decorativo durante il Secondo Impero.

Coppe e cesti di fiori caratterizzano gli arabeschi del XVIII secolo, ispirati alle
grottesche del Rinascimento. Una moda decorativa riattualizzata nel gusto, dalla fine
del XIX secolo, per i tessuti d’arredamento.

Foto qui in alto:
Tela stampata per arredamento modello “Catherine”, Francia, editore e disegnatore Manuel Canovas, 1983, stampa a quadro su cotone
Tela per arredamento stampata a tampone in legno, Jouy-en-Josas, manifattura Oberkampf, 1790 circa
Tela stampata per arredamento, rose e lillà rampicanti su traliccio, Alsazia, Mulhouse, manifattura Schwartz Huguenin, 1843-1863 circa, stampa a rullo e a tampone in legno su cotone


I fiori in stile giapponese stimolano l’immaginazione degli artisti a seguito della scoperta dell’arte giapponese durante l’Esposizione Universale nella seconda metà del XIX secolo. Le stampe giapponesi diffondono nuove specie – peonie, fiori di ciliegio e di pruno – e, con il loro modo originale di disegnare il mondo floreale, ispirano composizioni tessili originali, inedite in Europa.

I bouquet di fiori rimandano alle nature morte ritratte dai grandi maestri del genere e sono fonte d’ispirazione per i disegnatori dei laboratori di pittura su tela. Sotto il Secondo Impero, i fiori recisi o in vaso si diffondono negli interni dei palazzi e delle abitazioni grazie allo sviluppo della produzione orticola. Una moda decorativa che si traduce in veri e propri trompe-l’œil nelle stoffe per l’arredamento e che si declina più in piccolo per l’abbigliamento.

Foto qui in alto:
Tela stampata per arredamento, campo di tulipani Francia o Inghilterra, manifattura sconosciuta, 1927, stampa a rullo su cotone


L’ARTE DI INDOSSARE I FIORI
Dal XVIII secolo la stampa floreale, motivo associato alla primavera, particolarmente apprezzato nell’abbigliamento femminile e negli accessori moda, ha conosciuto numerose declinazioni. Anno dopo anno, i fiori, naturalistici o stilizzati, continuano a ispirare i disegnatori industriali e gli stilisti.

I fiori nella confezione si caratterizzano per motivi più piccoli, che si rinnovano con regolarità. La nascita del prêt-à-porter femminile scioglie le redini alla creatività stagione dopo stagione. I disegnatori industriali continuano ad attingere al vocabolario floreale dei giardini, dei campi o delle terre lontane: fiori in miniatura, stilizzati o naturalistici.

Il carré a fiori è un accessorio moda femminile, generalmente in seta stampata, evoluzione del fazzoletto da collo che si portava in campagna. Il carré dà largo spazio ai motivi floreali, declinati in versione naturale o stilizzata, giocando sulle gamme di colore e su fondi scuri e chiari.



Nell’interpretazione degli stilisti i fiori sono diventati dei modelli emblematici e senza tempo per la moda: la camelia di Gabrielle Chanel, le rose e la linea Corolle o, ancora, il mughetto di Christian Dior, il cardo di Alexander Mc Queen o le orchidee di Léonard.

Foto qui in alto:
Tela per arredamento, fiori naturalistici a bouquet, Mulhouse, manifattura Schwartz Huguenin, 1852-1855 circa, stampa a tampone in legno su cotone
Tela stampata per arredamento, modello “Valnue” Svezia, Edizioni Boras, 1999, stampa a quadro su cotone
Campione per arredamento, Alsazia, Mulhouse, manifattura Thierry Mieg & Cie, 1880 circa, stampa a rullo su cotone



LA MAISON OSPITE

Il fiore è onnipresente nell’universo moda e couture. Inesausta fonte d’ispirazione per i più grandi creatori, si trasforma e cambia forma per farsi espressione dello stile individuale di ciascuno. In occasione di questa expo il musée de l’Impression sur étoffes ospita un creatore emblematico che ha scritto una pagina della storia del fiore nell’universo dalla moda: Leonard.

Nel 2018, Leonard Paris festeggia 60 anni di creazione. Con l’orchidea come emblema, fiore selvatico e fragile, nel corso di tutti questi anni la Maison Leonard ha saputo sublimare l’arte sia di rappresentare che di indossare il fiore. Pertanto, il suo successo, Leonard lo deve alla finezza e al carattere unico dei suoi disegni piazzati e sfumati che riproducono alla perfezione la delicatezza e la fragilità di ognuno dei fiori stampati. Il fiore, i fiori racchiudono l’identità della Maison Leonard nel quadro di uno stile unico e iconico.

Foto qui in alto:
Leonard Paris, collezione Abito corto Hortensias, disegno Nabuco, estate 1993/tutti i diritti riservati
Presentazione di abiti Léonard lungo il percorso del museo/Tutti i diritti riservati: Leonard Paris/Musée de l’Impression sur Etoffes

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