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Expo

Viaggio al centro della fibra

12 febbraio 2019

Dal 7 luglio 2018 il tessile si racconta a L’Isle-sur-la-Sorgue, in seno a un nuovo museo sensoriale delle fibre nobili: un museo di ampio respiro e di grande passione creato da un produttore e autentico innovatore, Brun de Vian-Tiran...

...Ed è proprio in un’ala di questa celebre manifattura che vanta due secoli di storia, accanto agli atelier che tramandano la produzione di stoffe realizzate con lane dai 5 continenti, che si svela oggi “La Filaventure Brun de Vian-Tiran”. Qui, attraverso un innovativo spazio di dialogo di 300 mq, Pierre e Jean-Louis Brun – settima e ottava generazione alla guida di quest’azienda familiare fondata nel 1808 – hanno voluto condividere la loro passione con il grande pubblico e far scoprire il meraviglioso mondo delle fibre nobili e i telai per la lavorazione della lana, in cui è racchiuso un savoir-faire d’eccezione, unico in Francia, che spazia dalla creazione alla trasformazione. All’interno del museo, il visitatore si ritrova nel cuore di un percorso immersivo e multisensoriale per sperimentare la lana in tutte le sue declinazioni. L’allestimento scenografico è stato affidato alla prestigiosa agenzia Abaque: un percorso di 1h e 30 che, dalle balle di lana alla stoffa, si snoda attorno a quattro diversi spazi. Bon voyage…

Scoprire le varie tipologie di animali da lana sui 5 continenti, toccare, ascoltare le sonorità degli atelier, azionare delle vere macchine tessili, vedere dal vivo il lavoro degli artigiani lanieri che operano a l’Isle-sur-la-Sorgue, assistere alla trasformazione della lana dalla fibra alla stoffa: guidati dal “Filambule” – e dalla pecora Edgar per i più piccoli –, i visitatori scoprono le tappe principali della creazione di una stoffa Brun de Vian-Tiran. Autentici mediatori tra il mondo che ci circonda e la manifattura, lungo tutto il percorso i “Filambules” conducono il visitatore in un viaggio iniziatico al cuore della fibra. In questo tour esperienziale di 1h e 30, sospesi tra terra e cielo, questi personaggi in ferro battuto si muovono come funamboli sopra le teste dei visitatori, a 4 m e mezzo dal suolo. Durante tutta la visita queste creature oniriche trasportano materie che lungo il percorso si trasformano in stoffe, per arrivare completamente vestiti all’ultima tappa del circuito. Creato dal designer d’Abaque, Gilles Courat, e progettato da Gilles Fleurantin, il “Filambule” narra dunque una storia parallela a quella della trasformazione della fibra. Il viaggio comincia proprio con i “Filambules”...

Dalla Natura selvaggia alla selezione delle lane più pregiate
Il museo è situato in un’ala della manifattura Brun de Vian-Tiran, nei dintorni dell’Isle-sur-la- Sorgue, patrimonio industriale riconosciuto dall’ordine degli Architectes des Bâtiments de France. Su un ampio spiazzo di 1.200 mq, un’opera monumentale mette in scena la natura selvaggia da cui provengono le fibre: una montagna, animali da lana che convergono verso l’ingresso dei visitatori, tra cui ovini, capre da cachemire, yak, cammelli...
I visitatori incontrano poi uno scalone monumentale su cui è esposto il contenuto del baule di Emile Brun, il capostipite della famiglia. Souvenir di viaggi in terre lontane, di materie e di creazione... Lo spettatore s’immerge poi in uno spazio onirico nel quale regna lo spirito dei direttori della manifattura, Pierre e Jean-Louis Brun. Un cinema a 360°, totalmente inedito, i cui sedili sono realizzati con fasci di fili di Mohair, proietta il visitatore nell’immaginario familiare dei Brun, autentici ricercatori di stoffe in tutto il mondo.

Risorse indispensabili che nutrono la storia della manifattura 
La continua ricerca di fibre nobili invita a viaggiare in tutti i continenti: altrettante sono, per il visitatore, le risorse rappresentate in un “mercato” tutto da scoprire e sperimentare, in cui ogni singola fibra può essere esaminata al microscopio.
Qui sono presentate le quattro grandi famiglie di animali da lana: ovini, caprini, camelidi e altre ancora più rare, ogni fibra proveniente da un animale diverso, dai luoghi più remoti del pianeta. Ed è qui che l’eccezione incontra l’innovazione: all’interno di ogni famiglia di lane, ogni generazione della famiglia Brun ha saputo raggiungere l’eccellenza, dai primi fili di Mohair del continente europeo, alla ricostituzione dell’allevamento di pecore che fornisce le lane più pregiate d’Europa, al coinvolgimento di una ONG nei metodi di allevamento dei cuccioli di cammello nel deserto di Gobi.

Dalla fibra alla stoffa
Il “labirinto della trasformazione” presenta le quindici tappe necessarie per trasformare la balla di lana in stoffa. In ciascuna di queste tappe, la materia si arricchisce di una dimensione, trasformandosi in linea, in superficie, in volume, per diventare alla fine spazio di dolce mediazione tra se stessi e il mondo. Il visitatore avrà la possibilità di azionare dei veri dispositivi di fabbricazione e vedere la materia trasformarsi sotto i suoi occhi.

Tessili da vivere
La tappa successiva si svela nello showroom, dove il visitatore scopre il molteplice utilizzo delle stoffe: coprire un letto, aggiungere un po’ di anima alla propria casa o, ancora, vestire la persona. Le creazioni Brun de Vian-Tiran sono ispirate dalla natura: ogni fibra – corta o lunga, bianca o naturalmente colorata, liscia o a scaglie, piatta o ondulata, fine o più grossa – dice agli artigiani lanieri Brun de Vian-Tiran come lavorarla e come sublimarne le caratteristiche. Qui si svela anche il partenariato tra Brun de Vian-Tiran con la più prestigiosa scuola francese di design industriale, l’ENSCI - Les Ateliers Design Textile, da cui nascono delle capsule collection di plaid in lana merino, in pattern e colori di tendenza.

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