Linea Intima Edit
17 novembre 2025
Attraversare paesaggi selvaggi, imbarcarsi per una crociera da sogno o passeggiare per le strade di una metropoli vivace: un guardaroba adeguato è parte integrante dell'esperienza. Dal cappotto di lana degli esploratori medievali al reggiseno tecnico senza cuciture dell'influencer in sosta a Tokyo, gli abiti da viaggio sono sempre stati uno specchio del loro tempo. Più che una semplice tendenza, il “travelwear” è diventato una categoria a sé stante nell'industria della moda, al crocevia tra comfort, funzionalità, stile e identità. Questo segmento, che oggi sta esplodendo sotto la spinta del turismo esperienziale, delle crociere di lusso e della mobilità ibrida, affonda le sue radici in diversi secoli di evoluzione dell'abbigliamento.
Indumenti protettivi
In origine, viaggiare non era affatto divertente. Fin dal Medioevo, mercanti, pellegrini e messaggeri di corte percorrevano lunghe distanze a piedi, a cavallo o su carri. I loro abiti erano progettati per durare: tuniche di lana spessa, camicie di lino grezzo e calzari allacciati. Si indossavano anche dei brai, una sorta di indumento intimo lungo legato in vita, solitamente di lino. Lo strato protettivo, il mantello o il cappotto, era foderato e impermeabilizzato con cera o olio. Il viaggio era duro, l'abito era un'armatura contro gli elementi
19° secolo
Etichetta e raffinatezza
Nel XIX secolo, con l'avvento della ferrovia e dei transatlantici, il viaggio diventa più accessibile e codificato. Nell'Inghilterra vittoriana, i manuali di galateo dettano abiti specifici per i viaggi: abiti sobri, cappotti aderenti, guanti, cappelli appuntati. La biancheria intima femminile rimane costrittiva: corsetti con stecche, sottovesti di cotone con bottoni, sottogonne sovrapposte. A bordo dei transatlantici come il Lusitania, il Queen Mary o il Titanic, ci si cambiava per ogni occasione: passeggiata sul ponte, tè, cena. È proprio nel 1937 che il giovane Louis Vuitton, allora sedicenne, fonda la sua azienda di valigie in tela impermeabile. Negli Stati Uniti, le prime guide dedicate alle donne in viaggio forniscono consigli pratici e codici stilistici. Nel 1870, a New York, “The Art of Dressing Well. A Complete Guide to Economy, Style and Propriety” fornisce consigli dettagliati - e talvolta divertenti per il lettore contemporaneo - su come vestirsi in viaggio, fare le valigie o pettinarsi. “L'abbigliamento di una signora è raramente giudicato quanto quando è in viaggio, e non esiste indicatore più sicuro del suo buon gusto che il suo abito da viaggio”, si scriveva, ma anche: "Polsi e colletto in lino semplice, chiusi da una spilla discreta, stivaletti in pelle e guanti resistenti sono di ottimo gusto. Il cappello, più pratico di una cuffia, dovrebbe essere di paglia in estate, di feltro in inverno, sobriamente decorato. E ancora: «Quando un viaggio deve essere molto lungo, soprattutto in inverno, sarà molto più saggio scegliere calze, corsetti di tela e sottogonne colorate, che si riveleranno infinitamente più pratiche di quelle bianche, soprattutto se non è prevista alcuna sosta per il bucato. Alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX, fecero la loro comparsa le automobili, utilizzate principalmente dai più abbienti per il tempo libero o per brevi tragitti. Sebbene le distanze fossero modeste, queste gite avevano già uno stile e un codice di abbigliamento propri. Poiché i veicoli erano scoperti, conducenti e passeggeri indossavano guanti, cappelli, lunghi cappotti di lino e occhiali protettivi. Le donne aggiungevano veli ai cappelli per proteggersi dal sole, dal vento e dalla polvere. Le destinazioni più ambite erano allora le località termali europee come Baden-Baden o Bath e le crociere nel Mediterraneo in Egitto e in Italia.
BAGAGLI: bauli in legno o pelle, cappelliere
“Il mercato globale del travelwear dovrebbe raggiungere i 17,5 miliardi di dollari entro il 2030” - Allied Market Research
Anni '20 - '30
Eleganza funzionale
Ma la vera rivoluzione dello stile arriva negli anni '20, con Gabrielle Chanel e il suo Petite Robe Noire, Elsa Schiapparelli, Jeanne Lanvin, Madeleine Vionnet... Il look “garçonne” si impone con le sue silhouette slanciate, il suo iconico taglio a caschetto e i pantaloni! Le donne scoprono gli sport all'aria aperta e fanno la loro comparsa gli abiti sportivi unisex: sebbene molto formali secondo gli standard attuali, segnano un passo avanti grazie all'introduzione del jersey Milano, la cui morbidezza dà il via a una liberazione delle silhouette. Allo stesso tempo, un'altra rivoluzione prende piede nel settore tessile: l'arrivo delle fibre sintetiche. Rayon, viscosa e nylon diventano popolari negli anni '30, poiché gli industriali ne comprendono rapidamente l'utilità in uno stile di vita orientato al “movimento”. Un altro importante progresso è rappresentato dai bottoni a pressione e dalla chiusura lampo, che sostituiscono lacci e bottoni, semplificano l'abbigliamento e aprono la strada a nuove possibilità creative. Le donne abbandonano il corsetto per reggiseni in cotone morbido, adottano abiti chemisier e completi in crêpe de Chine. Gli uomini alleggeriscono il loro guardaroba con completi in lino e camicie con collo aperto. Il pigiama da spiaggia, importato dall'Oriente, diventa un capo di moda. I tessuti sono più traspiranti: lino lavato, seta stropicciata, jersey. L'eleganza risiede nella fluidità. Poi, gli anni '30 consolidano nuove abitudini con l'avvento delle ferie pagate e quindi nuove esigenze di spostamento e di abbigliamento nei luoghi di villeggiatura. Da questo decennio e nel dopoguerra, le vacanze e il tempo libero non faranno che svilupparsi e diffondersi.
BAGAGLI: valigie rigide, borse, bauli a scomparti
Anni '50 - '60
Lo stile Jet Set
Negli anni '50, viaggiare in aereo è un privilegio, e si vede: i passeggeri sono vestiti con un'eleganza millimetrica. Abiti sciancrati, tailleur pastello, décolleté verniciate e guanti bianchi per le donne; abiti scuri, cappelli di feltro e valigie abbinate per gli uomini. L'allure è impeccabile, anche nelle cabine pressurizzate dei primi aerei a lungo raggio. La lingerie è modellante: guaine, reggiseni con ferretto, mutandine a vita alta. Si parla già di “biancheria da viaggio” con materiali che si asciugano rapidamente e si sgualciscono poco. Questo periodo vede anche la nascita dei collant - calze a due gambe - che offrono alle donne una nuova emancipazione che contribuisce alla loro libertà di movimento e quindi favorisce gli spostamenti e i viaggi. Gli anni '60 prolungano questa raffinatezza, ma introducono un tocco di modernità ispirato allo stile “Jet Age”: silhouette più essenziali, tailleur in jersey, completi coordinati per le donne, scarpe morbide e valigie più leggere. Con l'ascesa del turismo balneare e delle crociere della Jet Society, l'eleganza da viaggio si modernizza. Parigi, New York, la Costa Azzurra e Biarritz sono tra le destinazioni più in voga. I grandi stilisti contribuiscono a questa eleganza, così il personale di bordo delle compagnie aeree come Air France viene vestito a turno dalle case Georgette Renal e Georgette de Trèze, poi da Marc Bohan presso Christian Dior, Cristóbal Balanciaga o Pierre Cardin. Ed è grazie ad André Courrèges che le hostess della compagnia aerea hanno potuto finalmente indossare i pantaloni, un abbigliamento più adatto al loro comfort e alla loro funzione. Parallelamente, la diffusione della minigonna libera le gambe femminili e permette alle donne di visitare il mondo a grandi passi!
BAGAGLI: valigie coordinate, beauty case, borse rigide
Anni '70
Rilassatezza e libertà
Con gli anni '70, la rilassatezza diventa di rigore, i pantaloni a zampa d'elefante, le tuniche bohémien, le camicie in cotone ricamato e i kimono colorati diventano indispensabili negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. Il resortwear emerge in filigrana, con caftani, abiti stampati, completi in cotone leggero e accessori artigianali, perfetti per le fughe al mare e le crociere. I costumi da bagno, ispirati allo stile hippie chic, si adornano di motivi psichedelici, lavorazioni all'uncinetto e tagli più liberi. È anche il decennio dell'emancipazione del corpo: il movimento “no bra” guadagna terreno, i reggiseni vengono abbandonati a favore di camicette fluide o top senza sostegno, simboli di una nuova libertà di espressione. Il topless diventa di tendenza sulle spiagge europee, in particolare in Francia, Spagna e Italia, stravolgendo i codici del beachwear e dando impulso a un'estetica più naturale, sensuale e libera. Il viaggio, liberato dai vincoli della formalità, diventa un'esperienza edonistica, in cui l'individuo mostra i propri ideali di libertà anche nel modo di vestire. Si fantastica di luoghi lontani e le ispirazioni esotiche o orientaliste influenzano silhouette vaporose e fluide che invitano al lasciarsi andare. Le destinazioni soleggiate come Ibiza, Saint-Tropez o Bali diventano i nuovi templi dello stile bohémien, dove il sarong, i sandali in pelle intrecciata, gli occhiali oversize e le borse in macramè costituiscono l'equipaggiamento standard del viaggiatore alla moda che non esita più ad attingere anche al savoir-faire locale per reinventare il proprio "look da esploratore ". Negli anni '70 è la fine del rigore. Si impone lo stile bohémien: tuniche, pantaloni a zampa d'elefante, camicie fluide, abiti lunghi in cotone indiano e caftani portati da destinazioni esotiche. La biancheria intima diventa più libera: reggiseni senza ferretti, slip sgambati. È anche l'inizio del resortwear moderno: caftani, kimono ricamati, sandali alla schiara in pelle. Il viaggio si vive, l'abito che lo accompagna è un'esperienza, non è più da mostrare.
BAGAGLI: borse di tela, bisacce, borse sportive
Anni '80
Generazione stretch
Dopo gli anni '70 fluidi, gli anni '80 segnano una svolta verso capi più aderenti al corpo. Si assiste all'uso del filo elastan con il suo trendsetter Lycra, che si diffonde gradualmente in tutti i capi per portare flessibilità nella vita quotidiana. Non è più il corpo che si adatta al capo, ma il contrario. Si guadagna in comfort ed elasticità, in particolare nell'intimo, che segue le curve del corpo e permette di sentirsi meno costretti nei movimenti. Grace Jones indossa pantaloni stretch colorati dalla testa ai piedi e in spiaggia i costumi da bagno sgargianti e sexy si asciugano più velocemente. Tra i capi cult degli anni Ottanta troviamo i pantaloni lunghi, antenati dei leggings, multifunzionali e adatti a tutti i movimenti. La felpa in cotone con marchio, versione più comoda del pullover, offre alla giovane generazione una flessibilità che viene immediatamente adottata per i viaggi. Gli spostamenti avvengono a grande velocità e i marchi cercano nuove funzionalità legate alla mobilità, così assistiamo all'invenzione del walkman e all'apogeo del K-Way. Infine, fanno la loro comparsa i primi piumini, capispalla indispensabili per viaggiare in inverno, anche se ancora poco compatti.
BAGAGLI: zaini, marsupi, borse oversize “tuttofare”
Anni 1990 - 2000
Il comfort chic
Negli anni '90, l'abbigliamento sportivo inizia a farsi strada nel guardaroba quotidiano. Le tute in velluto, le sneakers indossate fuori dai campi sportivi e i primi leggings urbani si affermano lentamente, sotto l'impulso di marchi come Nike, Fila o Reebok. Negli anni 2000, celebrità come Paris Hilton o Beyoncé rendono popolare il jogging glamour, in particolare con Juicy Couture. Ma è all'inizio degli anni 2010 che il fenomeno esplode davvero: marchi come Lululemon o Adidas by Stella McCartney elevano lo stile a stile di vita. L'athleisure diventa quindi l'uniforme di una generazione mobile, attiva e connessa, alla ricerca di capi tecnici ed estetici allo stesso tempo. Una silhouette ibrida, perfetta per viaggiare, che unisce performance e relax senza mai sacrificare lo stile.
BAGAGLI: borse con rotelle, valigie in nylon, gusci modellati
Oggi
Versatilità e sostenibilità
Dal 2020 domina l'ibridazione. Il travelwear di oggi sintetizza stile e funzionalità. Tessuti innovativi, capi multifunzionali e accessori intelligenti hanno profondamente trasformato il nostro modo di vestire. Dai materiali antigrinze ai tessuti termoregolatori, il guardaroba moderno del viaggiatore è pensato per stare al passo con il ritmo dei globetrotter contemporanei.
Bagagli modulari, valigie leggere, formati cabina ottimizzati
Le parole chiave del guardaroba nomade
Fare la valigia è spesso un delicato equilibrio tra stile, comfort e praticità. L'essenziale è puntare su capi versatili, leggeri e pensati per muoversi, senza rinunciare allo stile. Un guardaroba da viaggio ben studiato coniuga eleganza controllata e libertà di movimento.
Materiali intelligenti
La scelta dei materiali è fondamentale: tessuti traspiranti, che assorbono l'umidità e si asciugano rapidamente, leggeri, per ridurre al minimo l'ingombro, non stropicciabili, sempre impeccabili e senza bisogno di stiratura. In generale, i tessuti tecnici a base di fibre sintetiche come il poliestere o il poliammide offrono una notevole durata senza sacrificare il comfort. È il caso dei tessuti antismagliatura Sensitive Fabrics by Eurojersey, rinomati per le loro prestazioni e adottati in numerose capsule collection di abbigliamento da viaggio. All'origine del “24wear”, la maison italiana ha sviluppato una vasta gamma di materiali ad alte prestazioni progettati per soddisfare tutte le esigenze di un guardaroba versatile che unisce comfort e stile, integrando tutte le caratteristiche tecniche essenziali per il benessere quotidiano e in viaggio.Un altro attore di primo piano, lo specialista italiano Brugnoli, arricchisce la sua gamma lifestyle con tessuti adatti al contemporary-wear, dalle camicie antigrinza ai pantaloni “Life-Proof”, includendo innovazioni come il cotone tecnico associato al Lycra Adaptiv o il suo denim a maglia circolare “JeansAttitude”. Inoltre, la lana tecnica, in particolare la lana merino, occupa un posto centrale nei progetti di Brugnoli e Eurojersey. Le collaborazioni di Eurojersey in progetti come Travel Wooling (2019) o Techblend (2024) hanno fatto scuola in questo campo.Per il resortwear e, ancora di più per il mare, i tessuti sintetici rimangono i preferiti per la loro capacità di esaltare i colori e le stampe, offrendo al contempo fluidità e resistenza alle pieghe. Produttori come Borgini Jersey o Maglificio Ripa offrono basi ideali, con quest'ultimo che vede il suo best-seller Light Bloom, inizialmente progettato per la lingerie e i costumi da bagno, declinato in abiti, pantaloni e polo.Gli sviluppi ispirati all'activewear danno il tono: traspirabilità, gestione dell'umidità, mantenimento e brillantezza dei colori sono al centro delle ultime innovazioni. Produttori come Penn propongono tessuti con zone di compressione differenziate, ideali per un guardaroba ibrido e performante. Anche i tessuti spugna tornano alla ribalta, come il modello Venice di Boselli, perfetto per passare dal ponte della piscina alla spa, ora disponibile in filati riciclati e colori di tendenza. Le fibre naturali, come il lino e la seta, mantengono il loro fascino nei climi caldi, anche se la loro tendenza a sgualrirsi favorisce i mix, come nel caso di Tessitura Taiana, che sviluppa soluzioni in seta-viscosa, seta-lino, seta-cotone, dalla caduta fluida e dalle righe sofisticate. Infine, per chi desidera un tocco di sensualità, i pizzi e i macramè in stile beach chic sono sempre di moda. Case come Iluna Group, Tessitura Colombo, Chanty o Dresdner Spitzner li trasformano in veri e propri oggetti del desiderio tessile.
Sovrapposizioni
Per affrontare i cambiamenti climatici e l'imprevedibilità delle condizioni meteorologiche, la sovrapposizione rimane una strategia imprescindibile. Un piumino ultraleggero e comprimibile o una giacca tecnica antivento si infilano facilmente in una borsa e offrono una preziosa protezione termica. Un cardigan sottile o una felpa con cappuccio in cotone biologico, in una tonalità neutra, completano perfettamente un abito chemisier o un costume indossato come body per un elegante passaggio dal mare al centro città, o anche alla sera. In un approccio più tecnico, alcuni marchi integrano ora tessuti con protezione RFID nelle giacche o nei foulard da viaggio, rafforzando la sicurezza contro i rischi di pirateria elettronica. Dal punto di vista dell'innovazione, i capi cosiddetti “climate-adaptive”, che si adattano automaticamente alle variazioni di temperatura, diventano alleati di scelta nelle collezioni resortwear di nuova generazione. La sovrapposizione funziona anche per la biancheria intima: reggiseni senza cuciture, body modellanti invisibili sotto abiti fluidi o slip termoregolatori garantiscono comfort e sostegno senza compromessi estetici, senza dimenticare i costumi da bagno e gli slip mestruali, veri e propri jolly delle globetrotter contemporanee, o la nuova biancheria intima funzionale per garantire una migliore mobilità, come i boxer anti-sfregamento sulle cosce o i leggings dotati di punti di agopuntura che favoriscono la circolazione durante la camminata. Abbinare un caftano leggero a lingerie tecnica o sovrapporre una camicia di lino a un costume intero strutturato permette di inventare silhouette versatili e sofisticate. Un approccio essenziale per sedurre il consumatore in movimento.
Versatilità
Ogni capo inserito in valigia dovrebbe avere più di una funzione. Un blazer classico in tessuto elasticizzato può valorizzare un outfit casual offrendo al contempo un comfort ottimale. Un pantalone convertibile, che si trasforma in pantaloncini con una semplice zip, è l'ideale per le avventure all'aria aperta. Un bel pantalone jogging dal taglio sartoriale può essere indossato sia per una giornata di visite che per una cena informale. E che dire dei completi loungewear con tunica e pantaloni in raso di cotone o delle splendide giacche kimono stampate da indossare appena svegli o per una serata fuori? E poi tutte quelle tuniche in lino leggero da indossare in versione fluida, con infradito, o accessoriate con cintura, collana e sandali, che consentono di passare dalla sdraio alla cena in terrazza senza commettere errori. Gli abiti multiuso e le tute fluide stanno guadagnando popolarità: facili da sovrapporre, assicurano una silhouette curata e rilassata in ogni occasione. Molti marchi propongono anche capi reversibili: giacche double face, costumi da bagno due in uno, perfetti per variare il look senza appesantire il bagaglio.
Eco-responsabilità
L'eco-responsabilità si sta affermando come una leva importante nell'industria dell'abbigliamento da viaggio. Secondo uno studio condotto da GlobalData, oltre il 60% dei viaggiatori tiene conto dell'aspetto eco-responsabile dei materiali quando acquista abbigliamento da viaggio. Molti marchi stanno reagendo integrando nelle loro collezioni tessuti realizzati con materiali riciclati, biodegradabili o rinnovabili. Nel mondo dello swimwear, storicamente dominato dalle fibre sintetiche, la transizione sta accelerando grazie soprattutto all'arrivo sul mercato di nuove qualità di fibre tecniche come ad esempio la famiglia Eco-Made di The Lycra Company. Anche il resortwear accoglie materiali naturali come la canapa, il cotone biologico e il lino, che stanno vivendo un vero e proprio rinnovato interesse. Infine, le fibre artificiali come il Tencel, il Modal, il bambù o il Seacell seducono per la loro morbidezza, leggerezza e proprietà antimicrobiche naturali, affermandosi nelle collezioni dei marchi di lusso dedicati al viaggio.
“Il 70% dei viaggiatori cerca tessuti che non si sgualciscono e che assorbono l'umidità” - McKinsey & Co.
Il boom delle crociere
A lungo riservate a un'élite, le crociere stanno vivendo un vero e proprio revival dopo la battuta d'arresto imposta dalla pandemia: una buona notizia per i segmenti travelwear e resortwear. Secondo l'Associazione Internazionale delle Compagnie di Crociera (CLIA), il settore dovrebbe superare nel 2025 i livelli di frequentazione pre-crisi, raggiungendo potenzialmente i 36 milioni di passeggeri. In termini di fatturato, il mercato mondiale delle crociere è stimato in crescita del 9,29%, con un valore previsto di 35,87 miliardi di dollari entro il 2027. Gli Stati Uniti dovrebbero rimanere in testa con un fatturato stimato di 18,36 miliardi. Altro dato significativo: il profilo dei crocieristi sta cambiando. Se storicamente i baby boomer hanno dominato il mercato, i millennial e la Generazione Z rappresentano ormai il 36% dei viaggiatori. Questa evoluzione si spiega con una maggiore capacità di spesa e un'offerta ripensata, più adatta ai loro gusti. Secondo la CLIA, il 73% dei Millennial e dei viaggiatori della Generazione X considera positivamente una vacanza in crociera. Il segmento attira anche un numero crescente di crocieristi alle prime armi: Carnival Cruise Line annuncia un aumento del 30% delle prenotazioni di “first-timers” per il 2025 rispetto all'anno precedente. Questo ritorno in grande stile amplia il campo delle possibilità per i marchi posizionati nel settore della moda mare e dell'abbigliamento da viaggio di alta gamma.
Big is beautiful
Sulla scia di una dinamica molto positiva, le compagnie di crociera stanno ripensando profondamente la loro offerta per attirare una clientela sempre più ampia. Un esempio emblematico è l'Icon of the Seas della Royal Caribbean, la nave da crociera più grande mai costruita fino ad oggi, con una stazza lorda di 248.336 tonnellate, una lunghezza di quasi 365 metri e una capacità di 7.600 passeggeri. Da parte sua, Norwegian Cruise Line ha effettuato nell'aprile 2024 l'ordine più importante della sua storia con otto nuove navi previste tra il 2026 e il 2036 per far fronte alla crescente domanda. L'investimento non si ferma alle navi: anche le esperienze a terra stanno prendendo piede. Royal Caribbean ha sviluppato Perfect Day at CocoCay, un'isola privata alle Bahamas riservata ai propri passeggeri, che combina attività sportive, relax premium e servizi di alta gamma. Anche Carnival Cruise Line si appresta a lanciare nel 2025 una nuova destinazione esclusiva a Grand Bahama: Celebration Key, un concept balneare diviso in cinque zone tematiche, ciascuna con servizi specifici.
Lo stile crociera
Il crocierista moderno deve comporre un guardaroba ibrido, che mescoli resortwear casual, abiti comodi per gli scali e look più eleganti per le cene a bordo. Gli essenziali del travelwear in crociera? Abiti leggeri e ariosi, costumi da bagno anti-UV, camicie in lino traspirante, il tutto pensato per adattarsi ai ritmi e alle esigenze di un viaggio in mare. Sempre più capi tecnici integrano oggi proprietà di protezione solare (indice UPF 50+), asciugatura rapida o anti-sfregamento, ideali per lunghe giornate sul ponte o escursioni tropicali. Lo spazio ridotto nelle cabine impone di puntare su capi comprimibili, infroggrabili e facili da trasformare dal giorno alla sera. Alcuni marchi arrivano persino a proporre capi intelligentemente modulabili, in grado di coprire con eleganza tutti i momenti del soggiorno. Tendenza forte del momento: i negozi a bordo specializzati in moda pensata per il viaggio. Questi marchi selezionano collezioni intelligenti, eleganti e multiuso, che rispondono alla crescente domanda di capi pratici... senza compromessi in fatto di stile. Un posizionamento promettente per i marchi di swimwear premium, resortwear elegante, ma anche lingerie discreta e tecnica, perfetta sotto gli abiti estivi.
Un'opportunità di diversificazione
Il travelwear non è più una semplice nicchia stagionale. Oggi incarna una visione completa dell'abbigliamento: modulare, intelligente, estetica, etica. Questo guardaroba in movimento risponde alle aspettative di un consumatore esigente, mobile, alla ricerca di comfort senza rinunciare allo stile. Dalla cabina di una nave da crociera alle piste dell'aeroporto, dal pontile al rooftop, l'abbigliamento da viaggio diventa un fattore di differenziazione strategico per i marchi di moda mare, lingerie e prêt-à-porter.
L'esplosione delle crociere, il boom del “workation”, l'influenza delle destinazioni esotiche sull'immaginario della moda, ma anche i progressi tessili in termini di prestazioni e eco-responsabilità stanno plasmando un segmento in piena espansione. In un'epoca in cui i confini tra le categorie si stanno assottigliando, il travelwear impone i suoi codici e si invita in tutte le collezioni: capsule capsule marini, completi resortwear, intimo seconda pelle o costumi intelligenti.
Per i professionisti della moda, è un invito a ripensare il guardaroba contemporaneo come uno spazio di transizione, tra comfort e raffinatezza, tra movimento e desiderio, tra funzionalità e narrazione. Perché, in fondo, molto più che un semplice mercato, il travelwear è un terreno di espressione, un palcoscenico dove si gioca lo stile globale di domani.
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