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Attualità

Slow Fiber in cattedra per IED Torino

08 ottobre 2025

Formare i giovani creativi del futuro verso un tessile sostenibile: questo l'obiettivo del corso affidato da IED Torino a Dario Casalini, CEO di Oscalito, ideatore e presidente di Slow Fiber

Un tessile non solo bello, ma soprattutto buono, sano, pulito, giusto e durevole: di questo tema cruciale si parlerà al Triennio in Fashion Design, presso la sede torinese dell’Istituto Europeo di Design, il più grande Network internazionale di Alta Formazione in ambito creativo che da quasi 60 anni forma i professionisti nelle discipline del Design, della Moda, della Comunicazione e del Management, delle Arti Visive, del Cinema, dell’Arte e del Restauro. Il percorso è strutturato per andare a fondo nella conoscenza del mondo della moda, in cui non può e non deve mancare la consapevolezza e la necessità di progettare e realizzare un tessile prima di tutto sostenibile

A occuparsi del corso in Cultura del Tessile sarà Dario Casalini, già docente di Diritto Pubblico, dal 2013 imprenditore del tessile alla guida della storica azienda torinese di famiglia, ideatore e presidente di Slow Fiber. Nel corso, che avrà una durata di 20 ore per un totale di 10 lezioni, Casalini parlerà della storia del tessile, di globalizzazione della moda, delle complessità della filiera, di geo-reperibilità delle materie prime. Ma soprattutto parlerà di eco design, di diritto alla riparazione, di responsabilità estesa del produttore, di riuso e riciclo, di smaltimento del rifiuto tessile.
Un segnale importante da parte di IED, che indica come lo studio della moda non possa limitarsi a ciò che appare ma debba necessariamente considerare un sistema complesso di relazioni.


In questa sede sarà fatta luce (e formazione) su:

-  il BUONO: la tracciabilità e la trasparenza delle filiere, i codici etici e la responsabilità sociale d’impresa, la valorizzazione del territorio di origine.
- il SANO: la necessità di produrre senza utilizzare sostanze nocive nel pieno rispetto delle normative vigenti, per tutelare la salute dei lavoratori, dei consumatori e proteggere l’ambiente; la gestione delle sostanze chimiche, le tinture naturali e i finissaggi.
-  il PULITO: i modelli di calcolo dell’impronta ambientale, la scelta di fibre naturali, il passaporto digitale del prodotto, le compensazioni carboniche, la questione dell’energia, l’inquinamento di acqua aria e suolo, il sostegno di un autentico modello di economia circolare.
- il GIUSTO: l’importanza della manodopera nelle diverse fasi di filiera, la salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro, i diritti dei lavoratori e la responsabilità sociale d’impresa.
- il DUREVOLE: la manutenzione dei prodotti tessili e il diritto alla riparazione, il riciclo delle fibre naturali e sintetiche e la gerarchia e gestione dei rifiuti. Il prodotto tessile è molto difficile da riciclare quindi è fondamentale che il prodotto sia creato per durare ed essere riparato. 

Con la consapevolezza profonda che chi studia per entrare in questo mondo, e ambisce a farsi portavoce dell'imprenditoria di domani, deve acquisire prima di tutto coscienza dell’impatto ambientale e sociale dei paradigmi attuali di produzione e consumo del settore tessile.

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