Linea Intima Edit
03 ottobre 2025
Su questo tema, la vera sfida per il settore è rappresentata dalla concorrenza sleale del web e dai rapporti con i fornitori: "I saldi sono un appuntamento fisso e trasparente che consente ai consumatori di valutare l'effettiva convenienza degli acquisti" sottolinea il presidente di Federazione Moda Italia Confcommercio Giulio Felloni. "La liberalizzazione dei saldi potrebbe creare confusione e problemi per i negozi di vicinato, che già oggi sono sottoposti a una forte pressione competitiva".
In un mercato caratterizzato da continue offerte, promozioni, liquidazioni e vendite straordinarie, spesso confuse e prive di reale trasparenza, i saldi costituiscono un punto di riferimento chiaro tra prezzo iniziale e prezzo finale.
Per questo motivo, dichiara Felloni, "riteniamo che i negozi e le piccole e medie attività che animano i nostri centri storici debbano essere sostenuti e tutelati con strumenti diversi, volti a consolidare il rapporto di fiducia con la clientela e a rafforzare il loro ruolo di presidio sociale ed economico del territorio".
Per sostenere il commercio di vicinato, Fedemoda chiede al governo di:
- costituire un tavolo del Commercio presso il Mimit e di accogliere le proposte concrete della Federazione per il rilancio dei consumi
- prevedere uno sgravio fiscale per i consumatori sull'acquisto di articoli di moda presso i negozi di vicinato
- introdurre un credito d'imposta sugli affitti per aiutare le piccole e medie attività a sostenere i costi
- istituire una Giornata della Moda, durante la quale ragionare su tutti gli argomenti relativi al settore e trovare soluzioni condivise
"Solo attraverso un sostegno concreto e mirato potremo tutelare il commercio di vicinato e mantenere il rapporto di fiducia con la clientela. Per questo motivo" conclude Felloni "Federazione Moda Italia Confcommercio è pronta a lavorare con il governo e con tutte le parti interessate per trovare soluzioni che sostengano il settore e promuovano la crescita economica, nell'interesse dei consumatori, delle imprese e del paese, attraverso un confronto costruttivo e collaborativo, volto a garantire un futuro più sicuro e prospero per il settore della moda italiana, delle imprese e dei lavoratori che ne fanno parte".
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