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La GCSW by Moda Cálida scalda i motori

28 settembre 2022

Dal 20 al 23 ottobre torna la Gran Canaria Swim Week by Moda Cálida. La parola a Minerva Alonso, Assessore all'Industria, al Commercio e all'Artigianato del Consiglio insulare di Gran Canaria

Con uno storico di 25 edizioni, la Gran Canaria Swim Week by Moda Cálida è diventata un punto di riferimento internazionale per la moda mare. In qualità di Assessore all'Industria, al Commercio e all'Artigianato del Consiglio insulare di Gran Canaria, Minerva Alonso ha la responsabilità di promuovere l'industria tessile della regione e di porre la moda dell'isola sotto i riflettori del settore. Professionalizzazione, internazionalizzazione, digitalizzazione e sostenibilità sono le sfide che la passerella dovrà affrontare con la prossima edizione, che si terrà a Expomeloneras, nel sud dell'isola, con una trentina di marchi nazionali e internazionali.

Nel 2021 si è celebrata la 25° edizione della passerella: com'è evoluta nel corso degli anni?
L'edizione dello scorso anno ha avuto un impatto mediatico molto importante. La crisi sanitaria ha comportato per noi dei vincoli in termini di capacità di accoglienza, ma il Cabildo de Gran Canaria ha fatto un grande sforzo per comunicare e promuovere al meglio le collezioni di costumi da bagno presentate alla Swim Fashion Week. In termini di evoluzione, siamo già inseriti nella European Fashion Alliance e siamo stati presenti alla settimana della moda di Berlino; e sono proprio queste azioni che mirano a consolidarci come piattaforma europea del costume da bagno, nostro indiscutibile obiettivo.

Come si riflette questa evoluzione sull'industria tessile canariana e sui marchi locali coinvolti?

Il Cabildo de Gran Canaria ha come ambito di competenza l'isola di Gran Canaria. Ma dati positivi ci arrivano dalla Strategia di Sviluppo Industriale delle Isole Canarie. Secondo questo documento, il numero di aziende del settore tessile ha conosciuto una crescita di quasi il 40% nel decennio 2009-2019. Anche l'ente isolano mette sul piatto dati positivi, come l'aumento del 28% del fatturato delle imprese rispetto al 2019. Tutti i numeri, in effetti, confermano che il lavoro di comunicazione e promozione sta dando i suoi frutti e che il programma istituzionale di Gran Canaria Moda Cálida, come supporto al settore, sta funzionando.

La commercializzazione dei marchi e delle collezioni è sempre stato un gap per via di vari fattori condizionanti (ubicazione, idiosincrasia, condizioni fiscali, dazi doganali, ecc.). In che misura la piattaforma GCMC e l'amministrazione aiutano a ridimensionare il problema?
È chiaro che l'insularità è sinonimo di molte virtù ma, ha un costo per le aziende canariane, sia in termini di importazione di materiali, di macchinari o di assunzione di personale, per esempio, sia quando si tratta di commercializzare i propri prodotti all'estero, come ben dite, e ha effettivamente un costo anche per i nostri marchi. Le politiche del Cabildo, in quanto istituzione preposta all'isola, affrontano le difficoltà generate dall'insularità in vari modi, ma le condizioni fiscali o la politica doganale esulano dalle nostre competenze; tuttavia, abbiamo portato i problemi e le esigenze del nostro settore all'attenzione di tutte le amministrazioni competenti in materia. Nel frattempo, tutto ciò che la GCMC apporta alle aziende è un modo per alleviare questo elemento invalidante, dalle sovvenzioni per l'acquisto dei materiali o di programmi software per la modellistica e il design, o per migliorare la brand image, alle borse di studio e formazione per i tirocinanti, o alla presenza dei marchi nei cataloghi di settore, fino alla partecipazione a eventi internazionali.

Qual è l'impatto (economico e sociale) dell'industria tessile e della moda nella regione?
Come detto, la nostra area di competenza è limitata a Gran Canaria, e stiamo attualmente redigendo uno studio specifico sull'impatto del settore sull'isola e in particolare in merito al nostro evento principale: la Swim Fashion Week. Questo studio si inserisce nel progetto europeo Interreg Mac "ModaMac", di cui siamo capofila, e che non solo permetterà di approfondire la conoscenza del settore nella regione della Macaronesia, ma promuoverà anche la collaborazione tra i territori della nostra regione ultra periferica - quelli che condividono la realtà di cui abbiamo parlato prima in termini di insularità. E questocon lo specifico obiettivo di: migliorare la capacità di esportazione del settore della moda nell'area di cooperazione e aumentarne così la competitività; rafforzare i canali di produzione, promozione e distribuzione dei prodotti di moda; aprire nuove potenziali vie alla distribuzione dei prodotti di moda sul mercato estero.

A livello internazionale - ed è una delle sue principali sfide da anni - la passerella sta consolidando la propria immagine partecipando attivamente a fiere come Maredamare in Italia o promuovendo accordi di collaborazione come con la Berlin Fashion Week. Queste azioni stanno avendo dei risultati proficui dal punto di vista commerciale?
Da due edizioni partecipiamo al salone Maredamare, con cui abbiamo in essere un accordo di collaborazione che prevede la promozione della presenza di Gran Canaria Moda Cálida in fiera e che, allo stesso modo, comporta per Maredamare la possibilità di avere uno spazio nella nostra Swim Fashion Week. Per quanto riguarda Berlino, abbiamo presentato la nostra piattaforma: da lì è nato un dialogo con altri Fashion Council europei, ed è stata concordata la presenza di aziende tedesche sulla nostra passerella. E sì, fin dall'inizio la partecipazione dei nostri designer a questi eventi ha generato per loro nuovi accordi commerciali e ha ampliato la loro rete di contatti per la produzione o l'acquisto dei materiali.

Avete appena aderito alla European Fashion Alliance per promuovere un ecosistema fiorente, sostenibile e inclusivo nell'industria della moda: in cosa si traduce tutto questo?
Far parte della European Fashion Alliance colloca la nostra passerella sulla mappa della moda europea, ci inserisce nel circuito professionale delle Fashion Week e contemporaneamente ci permette di promuovere la nostra isola come destinazione turistica strettamente legata al nostro business dei costumi da bagno. Fondamentalmente però si tratta di valori che condividiamo e che, da questa istituzione isolana, promuoviamo attraverso il nostro progetto distintivo: il progetto "Ecoisla", volto a trasformare il nostro territorio per le generazioni future, in cui naturalmente rientra anche il settore della moda.

Quali novità scopriremo alla prossima edizione della passerella? Quante saranno le aziende partecipanti (locali, nazionali, internazionali...)? E in termini di attività parallele?
In questa edizione 2022 avremo quattro marchi emergenti, 19 nazionali e 9 internazionali. Preferiamo non distinguere tra nazionali e locali, perché le aziende canariane che partecipano alla Swim Fashion Week sfilano già sulla passerella della Mercedes Benz Fashion Week o partecipano a fiere nazionali e internazionali, quindi per noi ha poco senso fare una distinzione.

Come pensa possa influire l'attuale contesto (economico, geopolitico, sociale, ecc.) sulla competitività dell'industria e dei marchi di Gran Canaria?
Il prodotto offerto da Gran Canaria ha sempre un valore aggiunto. E' un prodotto diverso perché si produce qui, perché è legato alla destinazione, perché è artigianale e di altissima qualità; e alla fine, perché si tratta di un prodotto con una propria identità: e il cliente apprezza oggi sempre di più tutto questo. Altra questione è il modo in cui la pandemia ha colpito il settore, così come l'inflazione generata dal recente conflitto bellico, che ha certamente avuto conseguenze per tutte le aziende, soprattutto nel momento in cui la nostra insularità è per noi un fattore dterminante.

La digitalizzazione e la sostenibilità sono altre sfide da considerare oggi. In che misura state lavorando in questi due ambiti?
Nei bandi di sovvenzione volti a sostenere le imprese grancanariane, diamo valore ad aspetti come la sostenibilità e la digitalizzazione. Ciò significa che tutti i marchi si trovano ora anche in ambienti virtuali. Inoltre, il bando di partecipazione alla Swim Fashion Week include criteri relativi a questi aspetti. Vale a dire, entrambi gli aspetti vengono promossi perché la nostra caratteristica è proprio quella di incoraggiare la creazione di piccole aziende con piccoli laboratori che offrono un costume da bagno di altissima qualità e prodotto in modo sostenibile.

Un appello ai professionisti del settore a non perdersi il prossimo evento...
Direi che nella nostra Swim Fashion Week potremo ammirare le anteprime assolute delle collezioni mare e, quest'anno, con un vario e importante ventaglio di nazionalità rappresentate: dalla Germania alla Danimarca, alla Spagna, alla Colombia, a Israele, alla Svezia, al Regno Unito o all'Italia; a questo, e all'atmosfera che un evento di moda comporta di per sé, si aggiunge il fatto che si svolge su un'isola meravigliosa come Gran Canaria. Sarà un evento davvero da non perdere.

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