Genius International srl
Via Pagliano, 35
20149 Milano - Italia
C.F. P.IVA 03514810963
Reg. Imp. Milano 03514810963
REA MI 1680125
Cap.Soc 10.000€

Linea Intima Edit

Tête-à-Tête

Ermanno Scervino

12 settembre 2018

Cultore e ambasciatore del puro Made in Italy, con la sua visione della moda ha ridefinito i codici del Pàp, affrancandolo dagli standard della produzione industrializzata per affidarlo ai valori dell’autentica tradizione fiorentina...

L’uomo, il designer, il brand: Ermanno Scervino si racconta a Intima Media Group e ci guida alla scoperta della sua personale filosofia di stile, da sempre votata alla celebrazione e alla valorizzazione della bellezza femminile.

Ermanno nasce a Milano, ma sin da piccolo si trasferisce a Firenze, città che considera la sua casa per ragioni personali e professionali. Durante l’infanzia per le vacanze frequenta le destinazioni più chic in Italia, mete predilette dalle dive del cinema, che nutrono il suo immaginario gettando le basi della sua filosofia estetica. A 18 anni si sposta a Parigi per iniziare il suo apprendistato nel mondo del fashion. Rientrato in Italia avvia gli studi di Architettura, mestiere che condivide, con quello del designer, l’obiettivo della ricerca del bello ottenuta attraverso l’armonia di forme e colori. Decide quindi di concentrarsi su una tipologia particolare di architettura - quella dell’abito sul corpo – e  collabora con i più grandi maestri della moda e del lusso italiani. In questo periodo non smette mai di viaggiare, vivendo e respirando l’atmosfera stilistica delle città più cool degli anni ‘70, ‘80 e ‘90, come Londra e New York, dove frequenta il mitico Studio 54 e Andy Warhol.
 L’incontro che gli cambierà la vita, che fornirà il braccio imprenditoriale alla mente creativa, arriva alla fine degli anni ’90. È Toni Scervino, attuale CEO dell’azienda: toscano e cultore dell’eccellenza toscana, gli fornisce il supporto decisivo per avviare il suo brand. Insieme, nel 2000 fondano a Firenze la maison Ermanno Scervino. La scelta del capoluogo toscano come sede della casa di moda è fondamentale: il Made in Florence, insieme di valori in cui manualità sartoriale, materie pregiate e lavorazioni innovative si fondono in una continua sperimentazione artigianale e tecnologica, è infatti alla base del concetto di “couture-à-porter” per cui Ermanno Scervino è famoso nel mondo. In questa intervista lo stilista svela i capisaldi del suo universo creativo, in cui lingerie e beachwear, da sempre per lui universi d’elezione e di grande ispirazione, sono oggi parte integrante della prima linea.

Signor Scervino, quali sono oggi le Sue principali fonti d’ispirazione?
Possono essere varie: un film, un libro, la stessa Firenze, così ricca di arte e suggestioni a ogni angolo. Ma è soprattutto dai viaggi e dall’osservazione della realtà che traggo ispirazione. Sui marciapiedi di Londra o Parigi, nella commistione di stili e umanità che vi osservo, trovo spesso gli spunti che si materializzeranno nelle prossime collezioni.

Come definirebbe l’identità della griffe Ermanno Scervino?
Come un’identità italiana, basata sull’artigianalità e sulla costante ricerca della perfezione, e che pone al centro di tutto la donna e l’esaltazione della sua bellezza. È però un’identità fortemente orientata alla modernità, che dal passato recupera il know how per proiettarlo nella contemporaneità, e che, pur basandosi sull’italianità, ha un respiro internazionale e guarda alle donne di tutto il mondo, travalicando i singoli confini geografici.

Quali evoluzioni ha potuto osservare nell’universo femminile nel corso della Sua carriera?
La principale evoluzione è stata una maggiore consapevolezza di sé e una crescente libertà. Negli anni la donna si è svincolata da alcuni codici d’abbigliamento e ora interpreta più liberamente il suo stile, in maniera molto personale. Oggi si può indossare un tailleur pantalone su un red carpet e un prezioso abito in pizzo come daywear, si possono mescolare capi sportswear con altri più ricercati, si possono rubare texture dal guardaroba maschile e riadattarli sulle forme femminili. Ecco, si può dire che oggi la donna non ha più paura di osare.

La donna di oggi, vista da Ermanno Scervino…

Forte, emancipata e indipendente. E soprattutto cittadina del mondo, a suo agio a Milano come a New York, San Pietroburgo o Hong Kong.

Ha delle icone di stile?

Le grandi dive del cinema italiano, da Sophia Loren a Gina Lollobrigida e Monica Vitti, e quelle di Hollywood, come Elizabeth Taylor o Kim Novak. Le vedevo quando ero giovane alla Capannina di Forte dei Marmi o in Costa Azzurra. La loro naturale eleganza e sensualità hanno formato il mio gusto personale.

Quali sono, per Lei, i nuovi codici del lusso contemporaneo?

La libertà stilistica della donna si trasferisce anche nei codici, che diventano meno restrittivi e vincolanti. Oggi ha un grande peso lo sportswear, accostare capi più informali ad altri più preziosi. Penso che il vero lusso, soprattutto di fronte alla proposta sempre crescente di prodotti, sia quindi la scelta dell’unicità, di capi che hanno alle spalle mesi di lavoro per renderli il più vicini possibili alla perfezione. Gli abiti d’altronde devono fare questo: esaltare la bellezza femminile. E per farlo devono essere curati fin nel minimo dettaglio.

Produrre artigianalmente in Italia è tuttora una via economicamente percorribile (e virtuosa) per un marchio?
Sicuramente non è una via facile. Ma non potrei pensare di fare diversamente. Qui in Italia, e in Toscana in particolare, trovo un know how che in altri posti è semplicemente irriproducibile. Io creo abiti non perché sono costretto, ma perché voglio, e voglio quindi farli a modo mio, con i migliori tessuti, la miglior manodopera e le migliori tecniche innovative per proporre, a ogni stagione, qualcosa di nuovo.

Nella fase della creazione, che ruolo attribuisce alle materie?

Un ruolo fondamentale. I materiali sono la base di tutto. Ritengo che la vera qualità del designer sia saper riconoscere i migliori materiali e saperli unire tra loro con ago a filo. Da questo fondamento si può poi partire per creare tante altre cose più complesse e ricercate, ma senza di esso non c’è moda.

Ha un materiale d’elezione?

In realtà amo molto variare e sperimentare, e trovo molto interessante accostare tessuti diversi per ottenere risultati inediti. Certo però, il pizzo è il materiale che più è diventato iconico della mia Maison. Nell’area dove sorge il mio headquarter si lavorava questo tessuto già nel XIX secolo. Io ho fatto tesoro di questo savoir-faire per creare qualcosa di nuovo, come il pizzo millefoglie.

Per Lei, il top del cattivo gusto è…

La volgarità. Per me la femminilità è al suo apice quando è all’insegna di una sensualità velata, di una trasparenza casta e appena accennata. L’esibizione volgare e gratuita di nudità è all’esatto opposto di questa femminilità.

Ermanno Scervino ha lanciato l’intimo nel 2008/2009: com’è cambiato negli anni l’immaginario sotteso alla lingerie?
Ha acquisito sempre più importanza, diventando qualcosa che può anche essere esibito e che, essendo prezioso e curato come gli altri capi, non va nascosto sotto gli abiti. Personalmente sono molto contento di questa evoluzione, che ho sostenuto fortemente fin dagli inizi della mia moda. La sottoveste esibita, raffinata ed elegante come un abito da sera, è sempre stata un must have delle mie collezioni.

Come si colloca la lingerie nella Sua visione stilistica ed estetica?
Come un completamento dello stile che propongo nella mia prima linea. Il mio obiettivo è di creare un lifestyle a trecentosessanta gradi, che possa soddisfare le esigenze delle donne in tutti i momenti della loro vita. La lingerie, in questo senso, ha un ruolo chiave.

Ha un ricordo particolare legato a questo mondo?
È un ricordo legato proprio alla sottoveste. Da grande cinefilo, ho sempre ammirato la sensualità e la bellezza di Elizabeth Taylor ne La Gatta sul Tetto che Scotta, soprattutto in alcune scene iconiche dove indossava questo capo. È stato proprio questo spunto che mi ha spinto a lavorare sulla sottoveste trattandola come un vero e proprio abito. Quindi, uno dei capi iconici della mia moda nasce dal mondo della lingerie.

Bikini o intero? E sopra il costume?
Dipende dalla persona e dall’occasione. Personalmente apprezzo tutt’e due le soluzioni, ed il bello è anche variarle nella stessa giornata. Non ho invece dubbi su cosa indossare sopra: il caftano bianco, ispirandosi a Bo Derek.

Come lavorate sulle collezioni intimo e mare nel processo creativo della prima linea?

L’approccio è lo stesso per tutte le linee. Alla parte di ricerca fa sempre seguito la parte di lavorazione, in cui cerchiamo di coniugare innovazione tecnologica e glamour. Un esempio di questo approccio è la capsule collection Brazil, in cui i costumi dalle stampe colorate e vivaci sono realizzati con tessuti tecnici già comprensivi di protezione solare.

Le collezioni lingerie e beachwear sono direttamente ispirate ai temi della collezione Pàp stagionale?
Ne subiscono sicuramente l’influenza. Il fatto che io supervisioni tutte le linee comporta che la mia visione sia unitaria e che le diverse collezioni rappresentino la declinazione più specifica di questa mia idea. Ci sono quindi materiali e ispirazioni che ricorrono, tracciando un filo rosso tra tutte le linee.

Lingerie e Beachwear 100% Made in Italy

Lanciate per l’A/I 2008/2009 e per la P/E 2009 e inizialmente trattate come linee complementari su licenza, dall’A/I 2016/17 le collezioni intimo e mare sono gestite internamente e si integrano oggi a 360° nel processo creativo della prima linea: una scelta importante, voluta dallo stilista per avere, su questi due universi strategici, il totale controllo sullo sviluppo del concept. Lingerie e beachwear, oggi, sono ideate e sviluppate nell’headquarter di Bagno a Ripoli, sui colli fiorentini, in cui prendono vita tutte le collezioni del brand. In questa sede, che ospita laboratorio couture, sartoria e maglificio in costante dialogo con l’ufficio stile, ogni step, dalla scelta dei tessuti al disegno alla prova su manichino, fino ai primi “patron” e alla messa in scena delle collezioni, resta sotto la stretta supervisione dello stilista che, coadiuvato dal suo team, segue nei dettagli la creazione di ogni capo. La proposta intimo e mare si suddivide oggi in tre etichette: Lingerie (corsetteria, lingerie giorno e notte, pigiameria in seta), Beachwear (costumi, fuoriacqua, abbigliamento mare) e Life (loungewear e maglieria esternabile). L’offerta è completata dalla capsule collection Brazil, ispirata ai colori e alle forme dei costumi brasiliani, all’interno della quale si sviluppa anche una linea dedicata all’athleisure.

Copyright 2024. Tutti i diritti riservati - Info legali

Privacy Policy - Cookie Policy