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Retail

Design circolare e creativo per il negozio di intimo del futuro

13 gennaio 2023

Progettazione responsabile e allestimenti “eco-designed” per una strategia di transizione a 360° verso ambienti di vendita costruiti in ottica circolare: una nuova appassionante sfida per il multimarca di intimo!

Tempi, modalità, costi, soluzioni pratiche e creative da scoprire con la nostra expert Adriana Genro

Il passaggio all’economia circolare è uno step ormai imperativo per i negozi indipendenti che affrontano l’uscita dalle restrizioni Covid e anche per le aziende, nella prospettiva di allinearsi al Green Deal europeo. Del resto, lo sappiamo: la moda è considerata uno dei settori più critici in termini di impatto ambientale, principalmente a causa dei continui cambiamenti che seguono le tendenze di mercato e le esigenze dei clienti. In linea con queste dinamiche, anche l'allestimento del punto vendita di moda (rivestimenti e finiture di pareti e pavimenti, espositori, scenografie e materiali grafici in vetrina, arredi mobili e fissi, illuminazione, ecc.) cambia di frequente, in base al calendario e alle strategie di marketing e di manutenzione del negozio. Il ciclo di vita di un allestimento è dunque molto più breve rispetto alla vita potenziale dei materiali utilizzati e, nella maggior parte dei casi, si crea un costante flusso di rifiuti a volte non riciclabili e spesso non gestiti localmente. 

Alla luce di questi scenari, diventa dunque oggi sempre più urgente, anche per i retailer di intimo e mare, aprirsi alla prospettiva di un approccio alla progettazione sostenibile per l'allestimento dei negozi. Nell’ambito di questa rubrica lanciata lo scorso anno dai magazine di Intima Media Group e dedicata ai nuovi scenari dello store design, per questa attualissima tematica abbiamo dato la parola ad Adriana Genro, fondatrice di Piùstore (www.piustore.it), studio milanese che ha firmato il restyling di numerosi negozi di intimo e mare in Italia e che qui ci proporrà una guida pratica, arricchita da esempi concreti testati “sul campo”, alla scoperta degli step chiave e delle soluzioni più innovative e “easy-to-go” per ridisegnare in modo ambientalmente (ed economicamente) sostenibile il negozio lingerie del futuro. Rigorosamente concepito in un’ottica “circolare”. Vediamo come…

Negozio circolare: a cosa “assomiglia”?

Tra le buone pratiche al centro della green economy, l’economia circolare è un sistema dove i prodotti e materie di scarto vengono riutilizzate, concedendo loro una seconda vita. Il negozio dall’allestimento circolare è un punto vendita di concezione innovativa, che integra strutture espositive adattabili e flessibili per ridurne l'obsolescenza e la sostituzione prematura. 
È un negozio realizzato con materiali, strutture e arredi rinnovati, riciclati o riciclabili per ridurre lo sfruttamento delle materie prime e l’utilizzo di materiali inquinanti.Il negozio con allestimento circolare considera la fine del ciclo di vita di materiali e strutture già dalla fase iniziale della progettazione, grazie a partnership con le società di gestione dei rifiuti, ad esempio. 
Il negozio circolare è un viaggio di espressione creativa per trovare soluzioni progettuali orientate alla transizione verso un ambiente costruito circolare.

Progettazione circolare, la nuova frontiera dello store design

Se, sul fronte delle collezioni moda, risultano ormai sdoganate varie prassi per dare al capo una seconda vita, sul fronte negozi bisogna però dire che, fino a oggi, molto poco è stato fatto in relazione al passaggio a un ambiente di vendita costruito in un’ottica di economia circolare. E qui la progettazione è senz’altro il primo step.
Ma cosa si intende con “progettazione circolare” nel retail? “L’obiettivo principale è portare l’allestimento del negozio alla sua massima utilità e valore, promuovendo la riduzione o l'eliminazione degli impatti negativi in fase di progettazione” spiega Adriana GenroI rifiuti e l’inquinamento generati durante il processo di realizzazione dell’allestimento del punto vendita sono infatti in gran parte una conseguenza delle decisioni prese in fase di progettazione”. 
E’ dunque necessario un cambio di mentalità che consideri gli sprechi come un vero e proprio “difetto di progettazione”, al fine di ripensare il design in modo sostenibile: un utilizzo innovativo, creativo e responsabile dei materiali e dell’energia è infatti un’arma vincente per ridurre non soltanto l'impatto ambientale ma anche i costi di rifacimento del negozio.


I principi cardine della progettazione circolare 

Nell’ottica del restyling e riprogettazione circolare del punto vendita, l’esperienza di Piùstore parte da questi tre principi:
- utilizzare il più a lungo possibile gli arredi e le strutture espositive, riutilizzandoli, riparandoli e rigenerandoli con riverniciature, opere di rinnovamento, decorazioni ecc.
- garantire che gli allestimenti temporanei possano essere realizzati sempre con materiali riciclati o riciclabili
- sostituire l’illuminazione sorpassata e ad alto consumo energetico con proiettori LED di ultima generazione, altamente performanti e a basso consumo energetico.

Queste, invece, le buone prassi alla base della progettazione circolare per nuovi arredi e strutture:
- prevedere lo smontaggio e il riassemblaggio, progettando mobili e scegliendo materiali che semplificano il riutilizzo delle parti, le riparazioni e il riciclo dei componenti
- selezionare con attenzione i materiali, orientandosi su quelli meno tossici, maggiormente riciclabili e, possibilmente, riciclati
- monitorare i materiali dell’allestimento, così da avere a disposizione tutti i dati utili al momento dello smantellamento. Queste informazioni permettono di trovare più facilmente le opzioni per il riutilizzo o il riciclo dei materiali.

Ma all’atto pratico, come si possono applicare in negozio i principi della progettazione circolare? A seguire, ecco alcuni esempi basati sulle case history di negozi reali.

Idee per il restyling e riutilizzo degli arredi esistenti

Adriana Genro e il suo team adottano di preferenza tre strategie per recuperare e riutilizzare gli arredi esistenti all’interno di un nuovo progetto:

1 - Riciclo creativo
Usare l’immaginazione per riutilizzare un mobile in buone condizioni, con una funzione diversa a quella per cui è stato pensato… è possibile? Sì, certo! Durante il progetto di Luci & Ombre ad Alba, ad esempio, è stata recuperata un’antica cassettiera, utilizzandola come struttura espositiva per i collant. 

2 – Restyling “soft” degli arredi
In questo caso si va a verniciare o rivestire un mobile esistente per regalargli un nuovo aspetto, più attraente e in linea con la nuova immagine del negozio. Nel caso di Luci & Ombre un vecchio banco cassa, ritrovato nella location dove è stato realizzato il nuovo progetto, ha avuto una nuova vita: massiccio e imponente, è stato ridipinto con gli stessi colori del nuovo negozio e il top in vetro è stato retro verniciato nel colore marrone 

3 – Restyling funzionale degli arredi
Che dire di quel mobile ingombrante in mezzo al negozio, che si ha tanta voglia di far sparire? La buona notizia è che gli si può dare una seconda chance, operando un restyling funzionale. Cosa significa? Che del mobile si può far tagliare una parte, o lo si può adattare a una nuova posizione all’interno del negozio. “Per il restyling del negozio Linea Intima a Mantova abbiamo adottato proprio questa soluzione” racconta Adriana “In questo caso un mobile che era in centro al negozio, costruito attorno a una colonna strutturale, è stato trasformato per adattarlo a una delle pareti perimetrali. In questo modo, il mobile che risultava ormai ingombrante in mezzo allo spazio di vendita è stato sfruttato in modo più integrato e funzionale al negozio stesso” 

Materiali ecosostenibili per l’allestimento del negozio

L’industria dei materiali edili deve ancora fare molti passi in avanti in tema di economia circolare” osserva Adriana GenroLe possibilità nella scelta di materiali eco-sostenibili sono ancora limitate, ma quelle poche che ci sono devono essere sempre più utilizzate a discapito di materie prima e materiali di provenienza dubbia, o che richiedono grandi energia e risorse per essere prodotti”.Un esempio di pavimento eco-sostenibile spesso utilizzato da Piùstore nei suoi progetti retail è il CLAP di Déco, un rivestimento realizzato con polvere di minerali e polimeri riciclati che offre ottime prestazioni in termine di resa e resistenza, oltre che un ottimo rapporto costi-benefici: “Uno dei vantaggi di utilizzare questo pavimento è la posa, che viene realizzata in modo semplice e a secco, senza dover rompere nulla. E il giorno che si vuole cambiare l’allestimento, questo pavimento è facilmente rimovibile e riutilizzabile” spiega Adriana.

In ambito di materiali di rivestimento e arredamento eco-sostenibili, un’altra opzione interessante è rappresentata dei pannelli realizzati con abiti riciclati. Paneco (in foto) è un brand giapponese che riutilizza gli scarti della filiera tessile, recuperando capi di abbigliamento usato e scarti tessili per trasformarli in pannelli per l’interior design e arredi come pouf, sistemi di scaffalature, divisori, tavoli, sedute, armadi e molto altro ancora. I pannelli presentano piccole irregolarità e imperfezioni che li rendono unici, caratterizzandosi per un effetto pietra che richiama la bellezza del granito. 
Nel settore dell’intimo nello specifico, un esempio interessante nella logica del “reuse” in chiave di interior design arriva dalla pratica della “rottamazione dei reggiseni”, oggi proposta da numerosi dettaglianti spesso in abbinamento con iniziative benefiche d’impatto etico e sociale, e che consiste nella valutazione monetaria del vecchio reggiseno con bonus spendibile per l’acquisto di un nuovo capo. In questi casi, il circolo virtuoso investe spesso anche la sfera ambientale: il reggiseno, che altrimenti verrebbe gettato in discarica come rifiuto tessile, viene riciclato e si trasforma in un prodotto a minore impatto. Rottamazione e riciclo dei vecchi reggiseni possono avere diverse applicazioni, ad esempio – come è stato nel caso di Intimissimi, che già adottava questa prassi nel 2010 – la produzione di pannelli di rivestimento per interni ed esterni con eccellenti performance di insonorizzazione acustica. 
Un altro esempio concreto di materiale eco-sostenibile è il legno certificato, proveniente da riforestazione o riciclo: la provenienza del materiale in questo caso deve essere certificata da organizzazioni come WWF, solo per citarne una.

Illuminazione LED a basso consumo (e ad alto risparmio)

A fronte dell’impennata dei costi dell’energia “oggi è impensabile tenere un negozio illuminato ancora con le vecchie lampade alogene o a ioduri metallici” sottolinea Adriana. 
Con il passaggio a questo nuovo sistema di lighting, non solo il risparmio – energetico ed economico – può essere consistente, ma l’illuminazione LED con proiettori professionali rende il negozio più moderno e il prodotto acquista più valore agli occhi del cliente. 
Inoltre, aggiunge l’esperta “l’investimento in nuove luci viene subito recuperato sia in bolletta, che con l’incremento delle vendite dato dalla nuova illuminazione. In molti restyling, dopo la sostituzione delle luci in vetrina, i negozi hanno registrato un incremento delle vendite fino al 30%!


Accessori e manichini eco-sostenibili per un Visual Merchandising più “green”

Dall’appendino di design in carta riciclata di Mainetti, ai manichini ecosostenibili di Bonaveri (fatti con una bio-plastica derivata da canna da zucchero), le iniziative “green” nel settore del Visual Merchandising per negozi fortunatamente sono oggi sempre più numerose. Oltre a queste iniziative, a Milano ad esempio si trovano tantissimi mercati di manichini usati dove è possibile venderli e acquistarli a un prezzo molto interessante.
Un’altra opzione che si utilizza spesso per gli allestimenti temporanei è il noleggio di props e manichini. E qui Piùstore può portare la sua esperienza diretta: “Durante la Milano Fashion Week di febbraio abbiamo realizzato un intero showroom di moda sostenibile per Friend of the Earth con il suo progetto di moda sostenibile, utilizzando materiale noleggiato o che può essere riciclato (ci è stato strettamente proibito di utilizzare plastica o altri materiali non riciclabili). E’ stato un successo assoluto, con ampia redemption sui media italiani e internazionali. Di qui la volontà di avviare una certificazione per il nostro studio nell’ambito della progettazione circolare e design sostenibile con la World Sustainability Organization”.

La progettazione circolare come strategia per il futuro e la crescita sostenibile

La progettazione circolare deve dunque essere considerata non solo una strategia di design, ma anche di crescita del business per negozi indipendenti e aziende. 
L’approccio circolare sarà di aiuto per l’intero settore del retail nel ridurre la propria impronta ambientale ed evitare l'aumento dei costi, dei ritardi e di altre conseguenze legate alle recenti evoluzioni del mercato delle materie prime. 
La progettazione circolare e la selezione dei materiali influenzano il flusso delle risorse sia ora che in futuro. 
Il consiglio di Adriana?Per i negozi indipendenti di intimo, il suggerimento è iniziare qui ed ora ad applicare i principi dell'economia circolare, non solo per garantire il futuro dell’ambiente, ma la propria crescita e sviluppo”.

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