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Retail

Saldi: scenari e sfide per il dettaglio di moda

13 febbraio 2020

I saldi nell’era del Black Friday e della sostenibilità: con un’analisi puntuale, tagliata sui nuovi challenge del fashion multibrand, in esclusiva per Linea Intima Federazione Moda Italia fa il punto sul panorama delle vendite straordinarie

Nel quadro dello speaker’s corner che, dal 2020, ospita contributi periodici a firma di Federmoda sui temi di maggiore attualità per il dettaglio di moda in Italia, in questo inizio di febbraio il nuovo intervento del Presidente Renato Borghi non poteva non soffermarsi su quello che è da sempre uno degli argomenti di riflessione e dibattito più sentiti e vicini all’attività quotidiana dei negozi multimarca del settore. Saldi e vendite promozionali sotto la lente di Federmoda: dati (e date), zoom e prospezioni, azioni e reazioni, deregulation e nuove regolamentazioni; con l’occhio sempre rivolto ai nuovi input che arrivano dai “consumAttori”. E il bilancio a fine gennaio è…


I SALDI INVERNALI IN ITALIA

Secondo le stime di Confcommercio, i saldi invernali interessano oltre 15 milioni di famiglie, muovono in totale 5,1 miliardi di euro, con una spesa media a famiglia di 324 euro - 140 euro pro capite. Saldi che quest’anno sono partiti il 2 gennaio in Basilicata, Sicilia e in Valle d’Aosta e il 4 gennaio in tutte le altre regioni. Negli ultimi otto anni, le scelte dei consumatori, oggi sempre più “consumAttori”, hanno portato ad un notevole incremento della quota di vendite a prezzo ridotto in Italia, salita del 18,8%: dal 35% nel 2010 al 53,8% nel 2018. 

Il Consiglio Nazionale di Federazione Moda Italia ha evidenziato con preoccupazione i nuovi scenari di mercato. Una situazione che ha portato, da un lato, ad una sempre più risicata marginalità per gli store multibrand aggrediti dalla concorrenza sul prezzo praticata da Factory Outlet Center, spacci aziendali, e-commerce e catene monomarca e, dall’altro, alla chiusura negli ultimi sette anni e mezzo, dal 2011 al I semestre 2019, di 50.000 punti vendita del solo dettaglio moda, a fronte di 25.290 nuove aperture, buona parte delle quali a conduzione straniera. Federazione Moda Italia, nel rispetto delle diverse esigenze del territorio, e di tutte le opinioni delle imprese e del pluralismo distributivo rappresentato, ha al momento preso atto degli esiti del sondaggio effettuato sulle imprese commerciali della moda in merito alla data di avvio dei saldi, registrando la volontà della maggior parte degli operatori di posticiparne l’avvio all’effettiva fine stagione. L’esito del sondaggio ha peraltro trovato pieno riscontro nell’indagine commissionata da Federmoda all’Istituto di Ricerca “Format Research” nel maggio 2019 in cui oltre due terzi degli imprenditori intervistati si è espressa per la posticipazione, nel rispetto della ratio delle vendite di fine stagione.

Nel frattempo, abbiamo apprezzato i contenuti del Testo Unico del Commercio della Regione Lazio L.R. 22 del 6 novembre 2019 (consultabile su http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglio-regionale/?vw=leggiregionalidettaglio&id=9373&sv=vigente) per le numerose novità portate avanti con il coinvolgimento e il supporto di Federazione Moda Italia con Confcommercio Lazio e in particolare: la definizione e regolamentazione degli Outlet; la definizione e regolamentazione dei Temporary Store; la regolamentazione delle vendite straordinarie. In relazione alle vendite straordinarie (liquidazioni, promozionali e di fine stagione o saldi), il nuovo Testo Unico del Lazio introduce aspetti molto interessanti che possono essere replicati in altre Regioni, come ad esempio la proporzionalità delle sanzioni in caso di violazioni, in base alla dimensione dell’attività: da euro 1.500,00 a euro 4.500,00 per gli esercizi di vicinato; da euro 4.500,00 a euro 13.500,00 per le medie strutture di vendita; da euro 13.500,00 a euro 40.500,00 per le grandi strutture di vendita. Lo stesso ragionamento viene effettuato in caso di recidiva con sanzioni diverse in base alla tipologia distributiva.


SALDI 2020, COM’E’ ANDATA A GENNAIO

Quanto all’andamento dei saldi invernali, il monitoraggio effettuato da Federazione Moda Italia sui dettaglianti del settore moda a conclusione del mese di gennaio 2020 evidenzia complessivamente un leggero decremento del 3% delle vendite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Nel dettaglio delle segnalazioni pervenute, il 21% dei negozi ha riscontrato nel mese di gennaio un incremento (nel secondo weekend di saldi era il 23%) e il 39% una stabilità di incassi (nel secondo weekend era il 45%), a fronte di un 40% che ha avuto un peggioramento rispetto allo stesso periodo del 2019 (nel secondo weekend era il 32%). Il 60% dei negozi ha quindi registrato mediamente un incremento o una stabilità rispetto allo stesso periodo del 2019. Lo scontrino medio è di 98 euro. Sempre secondo le indicazioni dei negozi, gli strumenti di pagamento preferiti dai consumatori in questo periodo sono stati: Bancomat (45%), Carte di credito (49%) e contante (6%).
Nello specifico del settore intimo-lingerie-mercerie-beachwear, il 20% dei dettaglianti coinvolti ha riscontrato nel mese di gennaio un incremento e il 47% una stabilità di incassi, a fronte di un 33% che ha avuto un peggioramento rispetto allo stesso periodo del 2019. Il 67% degli interpellati ha quindi registrato mediamente un incremento o una stabilità rispetto allo stesso periodo del 2019. Lo scontrino medio è di 59 euro.


SALDI “SOSTENIBILI”? YES WE CAN!

Il 2020 sarà un anno all’insegna della sostenibilità anche per la moda. Ci sembra quindi importante farci promotori di un concetto di “saldi sostenibili”, che permettano ai consumatori di fare acquisti consapevoli dal punto di vista non solo socio-economico, ma anche etico-ambientale.

Comprare nei negozi di prossimità, quelli che animano le nostre vie, i nostri centri, le nostre città, significa infatti scegliere colori e tendenze dei prodotti di moda, toccare con mano la qualità, provare e trovare le taglie e le misure giuste, il tutto comodamente ‘sotto casa’, a prezzi molto competitivi e senza ansie di attese di un corriere o di dover ricorrere a fastidiose procedure di reso. Senza contare che gran parte dei prodotti acquistati online arrivano a destinazione, in strade e città sempre più intasate ed inquinate, con pacchi ed imballaggi che dovranno essere smaltiti. Per questo abbiamo chiesto ed apprezzato l’introduzione della web digital tax per i colossi del web che vendono in Italia e ne auspichiamo una regolamentazione comune da parte della UE, ma serve qualcosa in più a partire dall’attenzione al grido di allarme delle attività che lavorano sulle nostre strade mantenendole vive con più luce, decoro, sicurezza, relazioni. Comprare nei negozi è certamente più sostenibile dal punto di vista ambientale e decisamente molto più stimolante dal punto di vista relazionale.


DAL BLACK FRIDAY ALLO SMALL BUSINESS DAY

Sull’onda di queste riflessioni, parlando di vendite straordinarie Federazione Moda Italia-Confcommercio si è espressa con decisione sul tema, oggi ampiamente dibattuto, del Black Friday, che cade sempre troppo a ridosso del periodo delle vendite di Natale. È un’iniziativa importata dagli USA che si abbatte come uno tsunami con sempre più forza mediatica sullo shopping natalizio. Per le attività commerciali il venerdì è comunque effettivamente nero perché, pur incrementando il volume delle vendite, diminuiscono i margini in piena stagione.

Condanniamo però quella versione “Made in Italy” del Black Friday che, da ‘evento-brand', si è snaturato qui in Italia in weekend o addirittura in settimane di sconti, sacrificando in piena stagione le marginalità già risicate dei negozi multibrand. Per questo la Giunta nazionale della Federazione propone di organizzare un evento come lo “Small Business Day” capace di riconoscere e valorizzare il ruolo di presidio sociale e il contributo dei nostri negozi in termini di professionalità, servizio, sicurezza e decoro alle nostre città. Sarebbe d'aiuto e darebbe maggiore attenzione ai negozi sotto casa, incoraggiando al contempo residenti, consumatori e comunità a supportare le piccole attività senza chiedere in cambio sconti che non fanno altro che mettere in crisi la sopravvivenza del nostro modello di vendita. È chiaro a tutti che, con la globalizzazione, è impossibile competere con i colossi del web, così come è altrettanto chiaro che una giornata di sconti in piena stagione non potrà mai rappresentare un punto di svolta per le nostre attività, ma con una giornata dedicata alle piccole imprese del territorio si può provare a costruire una diffusa e condivisa consapevolezza sul loro reale valore.

Se si parla di bilanci, ecco però un’osservazione interessante: l’ISTAT ha rilevato per novembre 2019 un calo mensile complessivo per le vendite al dettaglio dello 0,2% in valore e dello 0,3% in volume. La diminuzione ha riguardato in particolare i beni non alimentari (-0,3% in valore e -0,4% in volume). C’è da dire, però, che l'andamento positivo è limitato al commercio elettronico e alla grande distribuzione, settori per i quali si amplia la divergenza rispetto alla distribuzione tradizionale. L'incremento delle vendite online, più modesto tuttavia rispetto a quanto registrato lo scorso anno, risente probabilmente della stabilizzazione delle vendite legate al cosiddetto Black Friday. Secondo l'Ufficio Studi di Confcommercio, la variazione registrata a novembre per il commercio elettronico è la più bassa dal 2016 e le piccole superfici registrano una riduzione grave (-1,4% tendenziale).


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